Alloro – Laurus nobilis – “addauru”
Ovidio racconta che Apollo, il dio del sole, si era perdutamente innamorato della Ninfa Dafne, figlia del dio fluviale Penèo. Ma Apollo, il bellissimo dio, non era corrisposto dalla Ninfa; infuriato, non le dava pace. Dafne, esasperata dalle continue avances del dio, e sfinita dalle fughe per sottrarsi all’insistente Apollo, chiese implorando l’aiuto di Penèo, che impietosito decise d’aiutare la figlia…
Ovidio così racconta: Ha appena finito di pronunciare queste parole che un pesante torpore le invade le membra: il morbido petto è racchiuso in una sottile corteccia; i capelli si allungano fino a diventare fronde, le braccia rami; i suoi piedi, prima così veloci, sono inceppati da inerti radici; il viso diviene la cima dell’albero. Solo il suo splendore le resta. Ma anche così Febo (Apollo) l’ama e ponendo la mano sul tronco sente battere ancora il suo cuore sotto la corteccia appena spuntata, stringendo fra le braccia i rami come se fossero membra dell’amata, copre di baci la pianta. La pianta tuttavia cerca di evitare quei baci. Allora il dio così parla: “Poiché non puoi essere la mia consorte, ebbene sarai il mio albero. La mia chioma, la mia cetra, la mia faretra saranno sempre inghirlandate di te, o alloro!”
E’ chiamato anche lauro. In età classica era albero sacro ad Apollo e simbolo di sapienza e di gloria, per questo con le foglie venivano intrecciate corone e ornamenti celebrativi. La parola ‘laurea’ deriva proprio da questa pianta. L’alloro possiede anche proprietà medicinali: le sue foglie usate in infuso sono digestive ed alleviano il mal di gola, mentre l’olio essenziale stimola la digestione e possiede proprietà diuretiche; inoltre è utile per curare i le distorsioni, i dolori reumatici e quelli articolari.