CARRUBO – Ceratonia siliqua

Carrubo – Ceratonia siliqua – “carrubbi”

CARRUBO

È un bioindicatore del clima termomediterraneo. Sembra essere stato importato in epoca fenicia ma ora è diventato uno degli elementi più caratteristici del paesaggio vegetale siciliano. In epoca araba i semi in venivano chiamati “karat”, dal cui il termine “carato”, unità di misura dei preziosi.
La leggenda narra che re Guglielmo II era devotissimo alla Madonna e che la Madonna gli volle fare un miracolo. Infatti un girono mentre era a caccia a Monreale stanco dalle fatiche della caccia si addormento sotto un albero di carrubo. Nel sonno gli apparve la Madonna che gli disse: “Nello stesso posto dove tu stai dormendo c’è nascosto un grande tesoro: scava e quando lo trovi costruisci in questo stesso luogo un tempio”; detto questo la Madonna scomparve. Il buon re svegliatosi, ed impressionato dal sogno, chiamò i suoi uomini e ordino di sradicare il carrubo e di scavare sotto. Fatta una buca profonda apparve veramente il tesoro, tanto che il re stesso rimase sbalordito.
Re Guglielmo fece chiamare i migliori architetti, i più esperti muratori e i più bravi mosaicisti “i mastri di l’oru” e subito si diede inizio ai lavori realizzando così una meraviglia architettonica il duomo di Monreale.
La carruba è stata utilizzata da sempre per alimentare il bestiame. E’ dolce perfino se consumato direttamente. I semi sono molto apprezzati come addensanti nell’industria del gelato. Con la farina dei frutti si ottiene una bevanda simile al cacao, ed è usata come surrogato nell’industria del cioccolato.

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